Marc Ribot, Ches Smith, Shahzad Ismaily – trio secco, e molto senso dell’avventura.
Il Cane di ceramica è aggressivo, e morde indistintamente tutti i generi.
Piglio newyorkese sul filo perenne del rumore e della dissonanza, cuore da jazzisti presi fra le colonne d’Ercole del punk e della melodia latina.
Una certa tensione al blues come colore dell’animo. E la chitarra di Ribot, certo, a legare il tutto. Forse l’ultima chitarra classica e inconfondibile della storia della musica moderna.
Quando Ribot passa di qua, si prova sempre ad intercettarlo. Allergico alla maniera, allergico a un’idea del concerto che non preveda il rischio, e la sfida.
Il senso intimamente newyorkese di una musica esposta a tutti i venti, costruita su palafitte, sopra al mare dei generi, mai in acque calme.
E un bagaglio di suono e di esperienza che include collaborazioni con tutti i grandi visionari della musica moderna.
Da Waits a Lurie, da Robert Plant a Marianne Faithfull a mille altri, sempre portando in dote un tocco e un gusto senza paragoni.
Non sempre un concerto facile e accomodante, quello dei Ceramic Dog, ma sempre un’esperienza imperdibile.
Marc Ribot, Ches Smith, Shahzad Ismaily – trio secco, e molto senso dell’avventura.
10 luglio
Ceramic Dog
Faenza Piazza delle Monache
ore 21.30
info: +39 347 8932009